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Strutture area A

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L’Area A è posta sulla sommità occidentale dell’acropoli di Tell Afis. Vi è stata messa in luce una serie di templi che fornisce un importante testimonianza dell’architettura sacra in Siria nellìEtà del Ferro I–III. Questa epoca, dall’XI al VII-metà VI secolo a.C., vede più di cinque secolo di utilizzo continuato e di ripianificazioni del tempio principale della cittadella, e la sua graduale trasformazione in un complesso sacro con annessi e installazioni cultuali. Al termine di questo sviluppo, nel Ferro III, il santuario occupava la parte centrale dell’acropoli, con una chiara articolazione di strutture cultuali che documentano funzioni diverse per riti diversi. Due edifici costruiti uno sopra dell’altro (AIII.2 e AIII.1) appartengono all’Età del Ferro I. Entrambi consistevano di una sala con accesso aperto a sud e, probabilmente, due file parallele di pilastri o colonne che sostenevano il tetto. Un podio squadrato, intonacato, si trovava verso il centro del vano più recente. Si trattava probabilmente di un tempio in antis. I materiali rinvenuti dei due templi rappresentano un insieme coerente di vasellame per funzioni rituali. Il tempio più antico dell’Età del Ferro I finora documentato nell’area A era dedicato probabilmente a un dio della tempesta. Durante l’Età del Ferro II fu probabilmente costruito un nuovo tempio (il Tempio AII), le cui fondazioni in pietra furono sovrapposte ai muri orientale e occidentale del tempio dell’Età del Ferro I. In seguito, il Tempio AI fu edificato direttamente al di sopra di esso e lo incorporò nelle proprie fondamenta. Il Tempio AI era un edificio monumentale, i cui muri esterni avevano possenti fondamenta molto profonde, realizzate con grossi blocchi di calcare e di basalto, posati su molteplici corsi, separati da strati di ciottoli. Era un edificio indipendente, tripartito, di 38/32×28 m. Sulla facciata meridionale l’ingresso era inquadrato da massicce torri. Il livello del pavimento del vano lungo centrale era di 1.67 m al di sopra del livello dell’ingresso meridionale. Pertanto la parte interna, e più sacra, del tempio doveva elevarsi a una quota superiore a quella del resto della struttura. La pianta longitudinale tripartita con ingresso assiale sul lato corto appartiene alla tradizione locale, mentre i vani laterali e le torri sulla fronte costituiscono una variante caratteristica che combina il modello locale con tradizioni imperiali importate; è molto probabile che il tempio salomonico a Gerusalemme fosse basato su modelli templari dello stesso carattere interculturale. L’area del vestibolo era coperta da uno spesso strato di detriti, tra i quali un frammento di stelel con iscrizione aramaica che menziona il nome Hazael, probabilmente da identificare col re di Aram del tardo IX secolo a.C. Della decorazione esterna del tempio potrebbe essere stato parte l’ampio corpus di imbuti” di ceramica, con una estremità rivestita da uno smalto azzurro-biancastro e con una protuberanza a forma di corno, rinvenuto nell’area circostante l’edificio. La facciata del Tempio AI era certamente decorata con mattoni cotti. Di fronte alla facciata, e lungo il lato occidentale dell’edificio si trovava la Piazza F. I suoi piani originali sono stati rinvenuti coperti da uno strato piuttosto regolare e profondo di materiali derivanti dal collasso dei mattoni dei muri perimetrali del tempio. La Piazza F, col suo bianco piano intonacato, si estendeva per 30 m a sud del tempio. La Piazza F era fiancheggiata da edifici e strutture (Unità H) che costituivano annessi del tempio. L’Unità H includeva due vani quadrati (H2 e H3), un ampio silo sotterraneo in mattoni crudi (H1), intonacato, e due strutture circolari seminterrate (H4–5). Una strada a est del Tempio AII divideva questo edificio da una struttura che è stata denominata Terrazza J, nell’area A2. Di questo edificio sono state individuate due sottofasi edilizie (JII.1 e JII.2), entrambe relative all’Età del Ferro II. Nella prima fase la terrazza, in mattoni crudi, misurava 18.40x4.70 m. Il muro occidentale e quello settentrionale erano rinforzati da file di blocchi di calcare, e blocchi di calcare decoravano la faccia meridionale del muro ovest. Nella fase successiva la terrazza fu rialzata ed ampliata con una aggiunta in mattoni crudi, estendendone la larghezza totale a 6.60 m. Sulla terrazza sono state rinvenute tre installazioni rituali. A est a a sud della Terrazza J si trovavano due aree aperte, mentre un’altra strada correva lungo il suo lato settentrionale. A nord dell’A1, nell’Area A3, quattro quadrati sono stati scavati nel 2003. Vi sono stati messi in luce due ambienti che si aprivano su uno spazio aperto. Uno dei vani era attrezzato per attività di produzione tessile, mentre nello spazio aperto si svolgevano attività relative alla preparazione e alla cottura di alimenti. Questo edificio, databile al Ferro III, rimase in uso fino alla fase di transizione all’Età Persiana.