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Progetto e presentazione della missione

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Tell Afis è un sito multifase con una lunga storia di sviluppo urbano: sorge nel Tardo Calcolitico (IV mill. a.C.) come fortezza per il controllo della fertile piana agricola del Jazr, crocevia tra Mediterraneo e steppa interna, diviene poi città popolosa e fortificata nel Bronzo Antico e Medio (III-II mill. a.C.), e infine capitale e centro sacro degli Aramei nell’Età del Ferro (I mill. a.C.). Il progetto archeologico è stato di conseguenza mirato a portare alla luce e documentare questa complessa sedimentazione di fasi e sviluppi, e insieme analizzare dinamiche ambientali e adattive, strutture materiali e tecnologiche delle comunità che vi hanno abitato. Il progetto ha incluso tre distinte operazioni, che sono state realizzate in lunghe campagne archeologiche annuali in Siria, tra il 1986 e il 2010: gli scavi sul sito di Tell Afis, la prospezione di superficie nel territorio circostante e il lavoro di documentazione e studio dei materiali. 

Gli scavi sono stati mirati a due obiettivi principali: in primo luogo ricostruire la sequenza di occupazione del sito, ovvero la sua storia, iniziando dall’Età del Ferro (I mill.) e dalle sue fasi interne di sviluppo regionale; in secondo luogo portare alla luce in estensione gli edifici e i relativi depositi documentari di fasi archeologicamente rilevanti. La messa in luce di una lunga e ben conservata stratificazione di quartieri con abbondante ceramica in contesto hanno permesso di definire per il I millennio a.C. una nuova sequenza culturale di Ferro IA-C, IIA-B,-III, oggi largamente adottata per la Siria di questo periodo. Le intense e lunghe campagne di scavo hanno inoltre portato alla luce l’area sacra monumentale dell’acropoli di Ferro II-III, ma anche un importante edificio direzionale con il suo piccolo archivio di tavolette cuneiformi ittite del Bronzo Tardo II (1300-1200 a.C.), fortificazioni e strutture del Bronzo Medio (1800-1600 a.C.), un quartiere industriale dell’età di transizione tra Bronzo Antico e Bronzo Medio I (2100-1900 a.C.), ambienti di stoccaggio del Bronzo Antico III e IV (2500-2200 a.C.) e infine un tratto delle mura ciclopiche a scarpata del Tardo Calcolitico (4000-3700 a.C.) che documentano un processo protostorico di centralizzazione che non ha confronti nella regione. La prospezione di superficie è stata concentrata nella piana alluvionale del Jazr e nelle aree collinari prospicienti; ha permesso di rilevare siti di fasi diverse e delineare uno sviluppo della prima frequentazione neolitica e calcolitica a ovest nelle aree collinari e un successivo ampliamento nella piana del Jazr e verso la steppa orientale tra fase Tardo Calcolitica e Età del Ferro, con interne fluttuazioni nei vari periodi. Le caratteristiche geo-morfologiche, ambientali e insediative di questa regione documentano un intenso uso agricolo della piana centrale, con preminente coltivazione di cereali (specie orzo), mentre le aree collinari occidentali appaiono specializzate nell’olivicoltura e la steppa a est in un’agricoltura integrata con un allevamento semi-mobile di caprovini su circuiti micro-regionali, intorno ai villaggi, e macro-regionali a carattere stagionale. Le analisi paleobotaniche documentano la prevalenza di orzo e olive. Questi dati confermano l’importanza dello sfruttamento agro-pastorale del territorio come base del lungo sviluppo antico, e anche attuale, di Afis. La terza operazione del progetto ha avuto e ha ancora come oggetto la schedatura e archiviazione dei dati; le analisi archeologiche e archeometriche dei materiali e dei residui paleobotanici e paleozoologici, le analisi al C14, le analisi geo-chimiche sulla ceramica e residui di cottura e sui metalli. Esse sono state in gran parte avviate durante le campagne di scavo e sono oggi in via di completamento e pubblicazione. Le attività del gruppo di ricerca di Tell Afis sono oggi concentrate sulle operazioni di scansione e digitalizzazione degli archivi presenti nel laboratorio di Archeologia Orientale dell’Università di Firenze, destinati poi a essere trasmessi agli archivi centrali della Direzione Generale delle Antichità e dei Musei di Siria. Le attività di monitoraggio del sito di Tell Afis, del suo territorio con i siti censiti dalla prospezione, e del Museo di Idlib proseguono con costanza in modo da preparare quando possibile azioni mirate alla loro conservazione.

Il progetto è sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (DGSP VI), dalla Fondazione OrMe Oriente Mediterraneo, dall’Università di Firenze. Insieme hanno contribuito alla sua realizzazione le Università di Pisa, di Bologna, di Roma la Sapienza, di Sassari, l’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico e l’Istituto per le tecnologie applicate ai Beni Culturali del CNR. Le attività della missione di Tell Afis sono state sempre sostenute e rese possibili dalla Direzione delle Antichità e dei Musei di Siria, dai suoi ispettori presso la missione, dai funzionari dei Musei di Idlib e di Aleppo, dai nostri guardiani sul sito e dai molti operai che hanno lavorato con noi giornalmente per anni; la loro amicizia e devozione rimangono per tutti noi un ricordo indelebile.

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